12 Gen Andrà a Mimmo Cavallo il Premio”La settima nota 2019″
L’edizione 2019 del Premio “La Settima Nota”avrà un grande protagonista della musica d’autore italiana che riceverà la prestigiosa scultura in vetro realizzata dal Maestro Raffaele Darra, artista e “vetraio” di fama internazionale. Si tratta di Mimmo Cavallo, cantautore storico e autore di molte canzoni per illustri colleghi. Mimmo Cavallo, che all’inizio degli anni spopolò con i singoli “Siamo Meridionali” e “Uh Mammà”, ha scritto brani come “Caffè nero bollente” per un esordiente Fiorella Mannoia e successivamente per Gianni Morandi, Mia Martini, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Giorgia.La scultura-Premio “Settima Nota” è assegnata dalla casa editrice Long Digital Playing ogni anno, in collaborazione con LC Comunicazione, ad “un artista, autore e/o interprete che – tra ballata civile, canzone sociale o d’amore, sia d’autore che di generi contemporanei – abbia contribuito e contribuisca tutt’ora a dare forza e dignità alla “popular music” dalla sua nascita ai giorni nostri”. Le precedenti edizioni hanno premiato: Ernesto Bassignano nel 2015 (al quale fu proprio Mimmo Cavallo a consegnare la targa “alla carriera”), Marco Ferradini nel 2016 e Luisa Corna nel 2018.La quarta edizione della Convention, e quindi con l’assegnazione della scultura “personalizzata”, avverrà Sabato 23 febbraio 2019, presso il Teatro Comunale di Pantigliate (MI), in occasione della presentazione della terza opera letteraria di Riccardo Bassi (“Sognando Bologna”, edizione Gilgamesh) che uscirà proprio quel giorno.Ingresso gratuito ore 21.
Biografia
Mimmo Cavallo è un cantautore salentino. Autore di brani per Zucchero, Albano Carrisi, Mia Martini,Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Syria…
7 album all’attivo, tra i quali l’ultimo del 2014 “Dalla parte delle bestie”.
Mimmo Cavallo, nato a Lizzano, trova posto e primi locali a Taranto, venti chilometri dalla sua cittadina. Allievo operaio dell’Arsenale militare al mattino, scatenato rocker dal pomeriggio a sera in uno dei tanti scantinati cittadini. Qualche tempo prima aveva provato a resistere insieme con i suoi familiari a Torino, dove era emigrato, ma non c’era stato verso di trattenerlo. Non appena si presenta l’occasione, torna “giù” a casa.
Diciassettenne, fonda un gruppo, gli Happiness, nome originale e rivoluzionario per quei tempi. Con la sua formazione rifà pezzi di altri e brani originali scritti da lui stesso che, nel frattempo, è diventato anche un ottimo chitarrista.
Manda audiocassette come fossero biglietti d’auguri. A tutte le case discografiche. Insiste con la Rca, che pubblica per la maggior parte dischi di cantautori: De Gregori, Venditti, Cocciante, Baglioni, Branduardi. Incontra Tonino Coggio, la storia della casa discografica romana. Mimmo viene invitato ad un provino, intona davanti a Coggio e Roberto Davini, un po’ di canzoni. I due produttori vogliono, però, il guizzo. Che arriva quando interpreta ballate dialettali, in una sorta di “meridionalese”. “Questo è quello che cercavamo!”, si sente dire. La casa discografica, però, non è la Rca, ma la Cgd-Sugar che nel frattempo sta investendo anche nel nuovo cantautorato piuttosto che nel solo pop.
“Siamo meridionali” è il primo disco e il primo botto dell’artista. C’è la grande Mia Martini a prestare la sua voce a una delle perle dell’album, “Ninetta” (nei cori una sconosciuta Fiorella Mannoia, a cui regalerà “Caffè nero bollente”). Bis con “Uh, mammà!”, altre straordinarie ballate, fra le quali spiccano “Anna Anna mia” e “Notte a Roma”. Pubblica un 45 giri, scrive la musica di “Ma che storia è questa” su un testo del grande Enzo Biagi, che vuole la canzone come apertura del suo programma televisivo “La storia d’Italia a fumetti”.
Nuovo contratto, stavolta con la Fonit: “Stancami stancami musica” (“Giù le mani” e “La civiltà del cotone”). Sua anche la colonna sonora del film “Domani mi sposo” con Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo.
E’ ormai una delle firme più richieste e affidabili. Canteranno sue canzoni nel corso di tutti questi anni, fra gli altri: Mia Martini, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Syria, Loredana Berté e Zucchero.
Pubblica ancora album che registrano una buona accoglienza da parte del pubblico e della critica. L’etichetta, adesso, è la DDD (la stessa di Eros Ramazzotti). Prima “Non voglio essere uno spirito” (“Voglio un amore grande”, “La donna mia”), successivamente “L’incantautore” (“Le donne che amano troppo”, prima in classifica a Radio Italia, e “Non t’arrabbia’ Maria”). Mentre la Warner pubblica una raccolta (“Le più belle canzoni di Mimmo Cavallo”), nel 2011 piazza colpi a sensazione. Pubblica l’opera “Quando saremo fratelli uniti”; è protagonista dello spettacolo teatrale “Terroni”, ispirato dall’omonimo best-seller di Pino Aprile; scrive “Vedo nero”, uno dei successi dell’ultimo album di Zucchero (“Chocabeck”), e incide per Al Bano “Gloria Gloria”, pubblicata nell’ultimo album del cantante salentino. Nel 2012 gira l’Italia in lungo e in largo con diversi spettacoli teatrali e contemporaneamente lavora al suo nuovo album che vedra’ la luce a novembre 2013.
Nel 2014 esce con l’etichetta “Suoni dall’Italia” L’ALTRA PARTE DELLE BESTIE
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